ROBERTO SALBITANI |
ARTinBOSCO |
Nato a Padova nel
1945, opera in fotografia dal 1971.
Accompagna spesso le fotografie con dei testi che contestualizzano le esperienze visive tentando di far luce sull’origine e gli sviluppi della sua espressione. Per Salbitani la fotografia è una forma di terapia: “… consolatrice benedetta dei conflitti e dei dissidi suscitati dall’impatto con la realtà”. Nei suoi lavori fotografici più recenti continua a rispecchiarsi quella condizione di “viaggiatore” permanente che lo ha contraddistinto in tutti questi anni: un viaggiare non solo fisico, “stradale”, come in “Makkine” (1998-2006) ma anche immaginativo, come in “Venezia – Circumnavigazioni e derive” (1971 – 2007). Tra gli altri suoi lavori: La città invasa (1972-1978), Viaggio in terre sospese e immateriali (1975), Viaggio nel sud-Italia (1981-1982), Lettera dall'ex manicomio S. Giovanni di Trieste (1986), Il punto di vista del topo (1990-1998), Incontri con animali straordinari (1992), Bomarzo (1995), Ripensando Segantini (1999), Ritratti a Bologna (2000) e gli ultimi Makkine (1998-2006), Venezia – Circumnavigazioni e derive (1971-2007). Nel 1980 fonda il Centro Fotografia Giudecca nell’omonima isola veneziana dove fino al 1985 organizza programmi integrati di fotografia. Dal 1986 conduce stage sull’espressione e sulla scrittura fotografica in giro per l’Italia e da qualche anno organizza esposizioni di fotografie - frutto di scambi con autori italiani e stranieri - come “Exempla” o “Prima Luce”. Scrive testi critici per cataloghi ed esposizioni e brevi saggi di storia della fotografia. Attualmente risiede a Roma. Scorcio della mostra
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